La forza e l’arroganza con la quale si vuole imporre un’opera
come la #TAP non
è che l’ennesima trasfigurazione dei rapporti di potere che attraversano le
società contemporanee. Da una parte ci sono gli interessi economici, difesi,
presidiati e imposti - non solo simbolicamente - dall’azione degli Stati, dalle
forze armate; dall’altro, c’è chi resiste al processo che vuole ridurre tutto a
merce, ci sono uomini e donne che fanno comunità, che difendono come
possono, usando il proprio corpo, quel che resta di un territorio sempre più
martoriato in nome del profitto.
Qualche anno fa, sempre a San Foca, sempre a Melendugno, grazie
alla lotta e alla resistenza di tant@ donne e uomini, sol@, circondati da un
muro di gomma, messo su sia dalle istituzioni che dai portatori di interessi
economici, si mise fine alla sospensione dei diritti e alla violenza disumana
che si era consumata per oltre un decennio all’interno del CPT Regina Paris,
uno dei più grandi d’Italia, “fiore all’occhiello” di tanti politici, di tanti
rappresentanti istituzionali (sia locali che nazionali) di destra e di
sinistra!
Davide contro Golia, oggi come ieri, si rifronteggiano a
Melendugno, così come si rifronteggiano ogni giorno laddove si resistere e si
lavora per costruire un alternativa al progetto politico che vuole ridurre
tutto a merce, che tenta di monetizzare la bellezza e la vita. Non è tutto in
vendita, non si può comprare tutto!
#NoTap
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