di Antonio Ciniero
Sono 30
gli articoli che sanciscono i Diritti fondamentali dell’Uomo che il 10 dicembre
del 1948 le Nazioni Unite hanno sottoscritto a Parigi adottando la
Dichiarazione Universale dei diritti dell’Uomo.
Oggi,
dopo 68 anni, quella dichiarazione è ancora lontana dall’essere pienamente
applicata anzi, continua ad essere sistematicamente violata, e non solo nei
paesi non democratici ma anche in Italia e in Europa, culla di quei diritti.
È stata
violata, solo quest’anno, per oltre 4 mila volte, tanti i corpi,
stima per difetto, finiti nel fondo del Mediterraneo a causa delle politiche
migratorie europee che impediscono ai cittadini di muoversi liberamente.
È
violata quando si sottoscrivono accordi con regimi autoritari sulla pelle degli
esseri umani (Erdogan, al-Bashir, al-Sisi, solo per citare gli Ultimi).
È
violata ogni qualvolta un uomo viene privato della libertà senza aver commesso
alcun reato e rinchiuso all’interno di luoghi di sospensione del diritto, in
Italia si chiamano Centri di Identificazione ed Espulsione.
È
violata negli Hotspot, di cui ancora non conosciamo la natura giuridica
ma conosciamo bene quale dinamiche innescano. Conosciamo le contraddizioni
giuridiche a cui danno vita, la funzionalità produttrice di irregolarità
amministrativa e la correlazione che questa irregolarità prodotta per legge ha
tanto con le modalità di costruzione del consenso, quanto con
l’inferiorizzazione dell’altro e lo sfruttamento lavorativo.
È
violata quando si è sottoposti a tortura, reato ancora non previsto dal
codice penale italiano nonostante i numerosi impegni internazionali assunti, e
sistematicamente disattesi, dal nostro paese.
È
violata ai confini e nel cuore dell’Europa, è violata nei campi di Idomeni
e Calais, è violata Ceuta e Melilla, è violata nei sempre
più numerosi luoghi di transito e di vita che sospendo il tempo e di diritti di
migliaia di persone.
È
violata nei tanti ghetti che puntellano le traiettorie del lavoro
agricolo stagionale in Europa, in uno di quei ghetti ieri è morto carbonizzato
un ragazzo, un lavoratore di soli vent’anni.
È
violata quando un lavoratore per portare a casa una ventina di euro è costretto
a lavorare per più di 10 ore.
È
violata quando un uomo e una donna percepiscono un salario diverso pur
svolgendo lo stesso lavoro.
È
violata quando è impedito l’accesso all’istruzione.
È
violata quando le Istituzioni italiane costruisco o continuano a tenere in
piedi campi rom, baraccopoli istituzionalizzate che incidono
pesantemente sulla vita di chi è costretto a viverci dentro producendo
esclusione, marginalizzazione e stigmatizzazione.
E
l’elenco delle violazioni, purtroppo, è ancora lungo, troppo lungo per un
paese democratico…
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