di Antonio Ciniero
Ministro, i dati ci
dicono che l’unico disastro è rappresentato dalle persone che state condannando
a morie e dalle persone che state condannando a immani violenze nei lager
libici, ed è un disastro in drammatica continuità con chi l‘ha preceduta!
Arrivi in Italia 1
gennaio - 31 luglio 2017: 94.448;*
Morti/dispersi1 gennaio - 31
luglio 2017: 1.955, il 2,06% di chi ha tentato di arrivare in Europa via Libia*
Arrivi in Italia periodo
1 gennaio -27 luglio 2018: 18.314;*
Morti/dispersi 1 gennaio -25 luglio 2018:
1.111, il 6,12% di chi ha tentato di arrivare in Europa via Libia*
Le uniche cose che
confermano i dati sono:
Ø
L’aumento
della pericolosità della rotta Libia-Italia, con conseguente aumento dei
morti/dispersi in mare di oltre il 4% rispetto all’anno precedente.
Ø
Diminuzione
degli ingressi in Europa via Italia e aumento degli ingressi in Europa via
Spagna e Grecia.
La diminuzione degli
ingressi in Europa attraverso l’Italia - che sta tanto a cuore all’attuale
ministro dell’Interno, come stava a cuore al suo predecessore - si deve a due
fattori:
Ø
Gli accordi
siglati tra il nostro governo e il governo libico di Fayez al-Sarraj al quale
si è deciso di subappaltare il lavoro sporco, fatto di violazione di diritti
umani, torture, incarcerazioni abusive e violenze di ogni genere. Facendo finta
di non sapere quello che avviene in Libia (come ha fatto Minniti) o addirittura
arrivando a negare questo stato di fatto come ha fatto il ministro Salvini durante
la sua visita in Libia.
Ø
L’apertura
di nuove rotte, come è sempre avvenuto nella storia delle migrazioni dirette in
Europa ogni qual volta che i paesi di destinazione hanno tentato di chiudere le
frontiere. È una dinamica nota almeno dal 1973.
Dietro
la diminuzione degli sbarchi si consuma un eccidio che pesa come un macigno sui
paesi europei e sulla nostra coscienza.
Di
fronte a ciò, l’unica possibilità che i paesi europei hanno di rispondere in maniera
democratica è quella di prevedere canali di ingresso regolari e di riportare al
centro del dibattito politico internazionale il tema del diritto alla mobilità.
Tutti i paesi dell’UE
hanno sottoscritto la Convenzione Internazionale dei Diritti dell’Uomo che al
primo comma dell’art. 13 prevede che “Ogni individuo ha diritto alla libertà di
movimento e di residenza entro i confini di ogni Stato”, è ora che la
rispettino!
*Fonte dati arrivi
in Italia: Cruscotto statistico Ministero dell’Interno; Fonte dati
morti/dispersi: mia elaborazione su dati IOM (missingmigrants.iom.in)
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