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lunedì 18 luglio 2016

Quando la povertà diventa strutturale

Antonio Ciniero
pubblicato in sbilinfo

I dati sulla povertà diffusi ieri dall’Istat sono allarmanti:  1 milione e 470 mila famiglie (5,7% di quelle residenti) vivono in condizione di povertà assoluta, per un totale di 4 milioni 102 mila persone (6,8% della popolazione residente) e ben 2 milioni 654 mila famiglie e 7 milioni 815 mila persone vivono in condizione di povertà relativa. 

In Italia ci sono quasi 12 milioni di poveri su 60 milioni di abitanti!

Questi dati sono l’indicatore di una situazione strutturale e non semplicemente congiunturale. La crisi degli ultimi anni ha, al più, aggravato processi di esclusione sociale vecchi almeno di un trentennio. Si tratta di processi che colpiscono in misura sempre più consistente anche chi ha un lavoro: la povertà assoluta interessa il 9,7% delle famiglie in cui il principale percettore di reddito è un operaio.

lunedì 4 luglio 2016

Una domenica d’estate. Appena fuori dall’hotspot di Taranto.

di Antonio Ciniero e Ilaria Papa

(La "passeggiata" giornaliera, dall'hotspot al centro di Taranto - Ph. I.Papa)




Taranto, 3 luglio, 2016


L’auto si muove in direzione Taranto, passando paesi con strade dai nomi di nobili medievali e regine meridionali dimenticate, costeggiando campagne imbevute di sole, in cui anche le stoppie di grano sembrano illuminate. Sul cruscotto, un vecchio romanzo. Scriveva Elio Vittorini, in quel libro uscito per la prima volta a puntate alla fine degli anni Trenta, che la Sicilia di cui andava a raccontare era solo per avventura Sicilia, perché quel nome gli suonava meglio del nome Persia o Venezuela.

Taranto mi ricorda Siracusa, dice ad un certo punto uno di noi.

Taranto come Siracusa, per la sua storia antica e più recente, ma anche come altre città d’Italia, del Mediterraneo, del mondo, oggi. Così come la Sicilia vittoriniana, appartenente al mondo offeso di quegli anni così difficili, era anche storicamente sé stessa e, in quelle sembianze, facilmente riconoscibile, così anche Taranto è sé stessa oggi, come parte di questa terra e di questo tempo, in cui la gente inizia ad affollare le spiagge ed è distratta da mille incombenze quotidiane, quelle che spesso non permettono di vedere al di là dell’immediato.