Cerca nel blog

sabato 10 dicembre 2016

68 anni dalla sottoscrizione della Dichiarazione Universale dei diritti dell’Uomo


di Antonio Ciniero


Sono 30 gli articoli che sanciscono i Diritti fondamentali dell’Uomo che il 10 dicembre del 1948 le Nazioni Unite hanno sottoscritto a Parigi adottando la Dichiarazione Universale dei diritti dell’Uomo.

Oggi, dopo 68 anni, quella dichiarazione è ancora lontana dall’essere pienamente applicata anzi, continua ad essere sistematicamente violata, e non solo nei paesi non democratici ma anche in Italia e in Europa, culla di quei diritti.

È stata violata, solo quest’anno, per oltre 4 mila volte, tanti i corpi, stima per difetto, finiti nel fondo del Mediterraneo a causa delle politiche migratorie europee che impediscono ai cittadini di muoversi liberamente.


È violata quando si sottoscrivono accordi con regimi autoritari sulla pelle degli esseri umani (Erdogan, al-Bashir, al-Sisi, solo per citare gli Ultimi).

È violata ogni qualvolta un uomo viene privato della libertà senza aver commesso alcun reato e rinchiuso all’interno di luoghi di sospensione del diritto, in Italia si chiamano Centri di Identificazione ed Espulsione.

È violata negli Hotspot, di cui ancora non conosciamo la natura giuridica ma conosciamo bene quale dinamiche innescano. Conosciamo le contraddizioni giuridiche a cui danno vita, la funzionalità produttrice di irregolarità amministrativa e la correlazione che questa irregolarità prodotta per legge ha tanto con le modalità di costruzione del consenso, quanto con l’inferiorizzazione dell’altro e lo sfruttamento lavorativo.

È violata quando si è sottoposti a tortura, reato ancora non previsto dal codice penale italiano nonostante i numerosi impegni internazionali assunti, e sistematicamente disattesi, dal nostro paese.

È violata ai confini e nel cuore dell’Europa, è violata nei campi di Idomeni e Calais, è violata Ceuta e Melilla, è violata nei sempre più numerosi luoghi di transito e di vita che sospendo il tempo e di diritti di migliaia di persone.

È violata nei tanti ghetti che puntellano le traiettorie del lavoro agricolo stagionale in Europa, in uno di quei ghetti ieri è morto carbonizzato un ragazzo, un lavoratore di soli vent’anni.

È violata quando un lavoratore per portare a casa una ventina di euro è costretto a lavorare per più di 10 ore.

È violata quando un uomo e una donna percepiscono un salario diverso pur svolgendo lo stesso lavoro.

È violata quando è impedito l’accesso all’istruzione.

È violata quando le Istituzioni italiane costruisco o continuano a tenere in piedi campi rom, baraccopoli istituzionalizzate che incidono pesantemente sulla vita di chi è costretto a viverci dentro producendo esclusione, marginalizzazione e stigmatizzazione.

E l’elenco delle violazioni, purtroppo, è ancora lungo, troppo lungo per un paese  democratico…

Nessun commento:

Posta un commento