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martedì 16 gennaio 2018

da Radio Onda d'Urto. IMMIGRATI: LA POLITICA ELETTORALE ALLE PRESE CON UN’INVASIONE CHE NON C’E’





Sono 841 i migranti sbarcati in Italia nelle prime due settimane di gennaio, il 64% in meno rispetto allo stesso periodo del 2017, quando gli arrivi via mare furono 2.355. Lo evidenzia il Viminale.
In forte calo le persone giunte dalla Libia, seguendo un trend avviato a luglio: sono 544, contro le 2.188 dello 2017. Gli arrivi di quest’anno vedono in testa, come nazionalità, senegalesi (90), seguiti da nigeriani (56), gambiani (50), marocchini e guineani (42). Sul fronte delle richieste d’asilo, nel 2017 sono state esaminate 80 mila domande su un totale di 130 mila, 10 mila in meno rispetto al 2016.
Quelle accolte sono state appena il 40% (47.839), il che significa che sei richiedenti asilo ogni dieci si sono visti respingere la domanda. A dirlo i dati della Fondazione Ismu che sottolinea come tra quanti hanno avuto un esito positivo crescono coloro che hanno ottenuto lo status di rifugiato (8,5% contro il 5,5% del 2016), mente cala il numero dei  ai quali è stata riconosciuta la protezione sussidiaria.
Uno su quattro, infine, ha ricevuto la protezione umanitaria (riconosciuta per oggettive situazioni personali gravi). Flop totale, infine, sul fronte ricollocamenti. In più di due anni – da settembre 2017 a dicembre 2017 -sono stati trasferiti dall’Italia verso uno Stato Ue solo 11.464 richiedenti protezione. Nella quasi totalità dei casi si tratta di eritrei (95%) seguiti da 521 siriani e da 98 di altre nazionalità. La Germania è il paese che ne ha accolti di più (43%).
A restare altissimo il numero di coloro che hanno perso la vita: nel 2017 si stima siano stati 3.116, in pratica 18 morti ogni mille persone sbarcate. Crescono pure i rimpatri: 6.340 l’anno scorso, contro i 5.300 del 2016. Nonostante ciò il tema  entra prepotentemente nella campagna elettorale con toni da invasione, mentre i numeri, come abbiamo appena ricordato, ci dico altro.


qui il commento di Antonio Ciniero

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