Cerca nel blog

sabato 9 marzo 2019

L'imbroglio delle espulsioni...



Il ministro dell'Interno si dice orgoglioso di aver "espulso" nel 2019 1354 persone presenti irregolarmente (circa 450 al mese, vale a dire circa 15 al giorno).
Nel 2018 i cittadini stranieri destinatari di un provvedimento di espulsione erano stati 6852 (circa 517 al mese, vale a dire circa 19 al giorno). Più o meno gli stessi del 2017, 6500.
Sostanzialmente la cifra, nonostante l'entusiasmo di Matteo, è rimasta immutata. Quello che il ministro non dice, e che naturalmente non colgono i suoi sostenitori (leghisti o 5 stelle che siano), è il fatto che i cittadini destinatari di provvedimento di espulsione non sono realmente espulsi, ma restano in Italia, condannati all'irregolarità.
Tutto ciò ha, tra gli altri, due effetti:
1) sul piano economico, precarizzare le condizioni di vita dei cittadini stranieri, privandoli di diritti e lasciandoli alla mercé degli interessi di chi costruisce i propri profitti sullo sfruttamento dei lavoratori costretti all'irregolarità.
2) Sul piano politico, facilitare l'adozione di provvedimenti demagoci contro i "pericolosi clandestini" per fare in modo che il "popolo" sia felice che finalmente qualcuno faccia qualcosa, tipo uno sgombero per cacciare i "pericolosi clandestini" che i provvedimenti di cui sopra hanno creato. 
Il fatto che "a sinistra" ci sia chi sottolinea che "loro facevano più espulsioni" e che grazie a "loro si sono firmati gli accordi con la Libia che hanno ridotto gli arrivi in Italia" dà la tara del baratro in cui è sprofondata la cosiddetta sinistra istituzionale nel nostro paese.

Nessun commento:

Posta un commento