(Giovani lavoratori sulla strada verso il "ghetto" - ph. I. Papa) |
di Antonio Ciniero
già pubblicato in
sbilanciamoci.info
In
Italia ci sono uomini ridotti in schiavitù. Parte del lavoro agricolo
stagionale del nostro paese, quello che fa crescere il nostro PIL, che permette
l’esportazione e il consumo dei prodotti del made in Italy sulle tavole nostre e su quelle di mezza Europa, si basa
anche su un lavoro “schiavile”. A sostenerlo non è uno dei tanti allarmi
lanciati da qualche inchiesta giornalistica, non è la presa di posizione di una
ONG o sigla sindacale. La riduzione in schiavitù è stata contesta come reato a
11 imputati dalla sentenza pronunciata il 13 luglio scorso dai giudici della
Corte di Assise del Tribunale di Lecce nel processo nato dall’inchiesta
denominata Sabr, dal nome di uno dei caporali che organizzava buona parte del
lavoro agricolo stagionale nel territorio di Nardò, in provincia di Lecce.