Sbarco nel porto di Pozzallo, nel 2016, di 433 migranti salvati dall’Ong Moas e dalla Croce Rossa a bordo della nave Topaz Responder
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di Antonio
Ciniero
È davvero deprimente leggere oggi
le prime pagine dei giornali Italiani. Su tutte campeggia la proposta del
governo italiano di chiudere i porti alle navi delle ONG che salvano vite in
mare condannate a morte quasi certa dalle leggi migratorie italiane ed europee.
L’arrivo di 12 mila persone non è
un emergenza, né tantomeno è un evento inatteso in un periodo in cui le
condizioni meteorologiche facilitano, per quello che è possibile, la
possibilità della traversata in mare.
Entro fine anno, gli arrivi via
mare in Italia saranno circa 200 mila, al netto delle persone che purtroppo
continueranno a morire (l’anno scorso gli arrivi sono stati circa 180 mila).
La previsione dell’arrivo di circa
200 mila persone non esce da qualche speciale cilindro, è semplicemente la
capacità che riesce a garantire il sistema dei viaggi irregolari sui barconi
così come oggi è configurato dalle leggi che regolano le modalità di ingresso
sul territorio italiano.
Sono cose note e non da oggi! E
dovrebbero essere tali anche agli esponenti dell’attuale governo! Di conseguenza, se la proposta di
chiudere i porti vuole essere una misura per fronteggiare un’emergenza
inesistente, il governo italiano semplicemente dimostra la sua totale
inadeguatezza a far fronte ad un fenomeno che si ripete identico a se stesso da
almeno sei anni!
Se invece la proposta di chiudere
i porti è dettata da logiche elettoralistiche (ricerca di consenso) o da un
tentativo di ridefinire rapporti politici di forza all’interno dell’Ue, allora,
questa proposta è l’ennesimo gioco sporco fatto sulla pelle delle persone! Così
come lo era stato l’attacco del procuratore Zuccaro alle ONG, anche in quel
caso del tutto privo di fondamento.
Uomini, Donne e bambini, ridotti,
cinicamente, a pedine da sacrificare sullo scacchiere della politica interna e
internazionale.
Tutto ciò è indegno di un paese
democratico. Di più, tutto ciò è inumato.